Pubblicità Banca Popolare di Vicenza: è tanto buona, e tutte le banche sono così cattive

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La pubblicità è un po’ ipocrita per definizione.

Scopo della pubblicità è far apparire qualsiasi cosa bella, positiva, migliore.

La pubblicità deve vendere, non il prodotto, ma l’opinione del prodotto.

La pubblicità serve a disegnare un mondo migliore, nel quale avere il prodotto pubblicizzato è la cosa giusta. La pubblicità è falsa, bonariamente ingannevole, consapevolmente bugiarda.

Sei falso come la pubblicità è un ‘invettiva che chiunque può pensare.

Ma questa falsità la accettiamo, fa parte del gioco. Come quando si guarda un film di fantasia e si accettano tutte le assurdità come vere altrimenti se ci si fermasse troppo a pensare con ragion critica non si potrebbe mai gustare il film.

Ma quanto sono insopportabilmente false ed ipocrite le pubblicità delle banche, tutte, tanto da non poter sostenere quel tacito accordo di prendere per buono tutto, e questo spot della Banca Popolare di Vicenza ne è un classico esempio.

Tutti gli spot bancari si basano sullo stesso assunto: le banche, le altre, sono cattive, ma noi no, non siamo come le altre, noi siamo la banca buona.

Per quanto ognuna si vuol distinguere con immagini di bontà a modo suo, tutte le pubblicità delle banche esprimono questo stesso concetto.

E sono quindi ancora più false e per questo non tollerabili.

Perchè ci dicono prima di tutto quello che tutti pensiamo delle banche e per una volta ci dicono la verità. Ma poi lo sconfessano subito dicendoci che esiste una banca diversa, ma non riusciranno mai a rompere lo scetticismo che lo stesso spot ci incita a provare, avallato dagli spot  pubblicitari delle banche concorrenti.

Non posso fare a meno di fare il confronto tra la banca descritta in questo spot, che può essere quella popolare di Vicenza ma potrebbe essere qualsiasi altra, e la immaginaria Cassa di Credito Cooperativo del Tagliamento e del Piave, descritta nel libro di Tullio Avoledo in ‘Breve storia di lunghi tradimenti’ che ho appena finito di leggere.

– Ma mi scusi, ma che diavolo ci faceva la Cassa di Credito Cooperativo del Tagliamento e del Piave, nel …. come ha detto che si chiama ?

– Sugaiguntung .

– cosa ci faceva la sua banca laggiù ?

Non ne ho idea dovrei dirgli. Invece dico – Ci faceva l’Offshoring .

– L’Off-che ?

– Offshoring. Il decentramento delle risorse. Si spostano gli uffici in india e nel Bangladesh e qui restano solo la direzione e un pugno di persone

– Ah. E lei andava a fare l’ offshoring in quel paese ? Andava a tagliare posti di lavoro italiani ?

– Si. Ma non mi chieda perchè .

Anche io non so perchè questa immaginaria banca che fa da sfondo alle vicende descritte nel libro di Avoledo mi sembra molto più reale di quella che vedo nello spot della Banca Popolare di Vicenza.





Pubblicità Banca Popolare di Vicenza: è tanto buona, e tutte le banche sono così cattive ultima modifica: 2011-04-15T22:29:32+02:00 da Salvatore-Admin

About Salvatore-Admin

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2 Replies to “Pubblicità Banca Popolare di Vicenza: è tanto buona, e tutte le banche sono così cattive”

  1. Fili

    Critichi tanto ma pubblichi articoli su un forum
    Che pubblicizza e quindi esiste grazie a conto arancio!!!
    Ovvero la tua parola esiste grazie alle banche!!!
    Art 5 vale sempre: chi ha i soldi ha vinto!!!!
    Ciao pollo

  2. Salvatore-Admin Post author

    Se pubblicassi banner bancari e parlassi solo bene delle banche significherebbe vendersi .
    A parte che con questo blog (non forum) non ci guadagno neanche i costi di mantenimento, mantengo nonostante la pubblicità tutta la mia libertà di esprimere la mia opinione senza compromessi.
    Comunque il senso del post è critico verso la comunicazione aziendale delle banche.
    Che le banche, attraverso la finanza, gestiscono la vita di tutti lo sanno, appunto, anche i polli.

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