Pubblicità Divani&Divani: La tristezza del divano sotto protezione

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Una delle prime regole del marketing è quella di parlare semplice, di cose che la gente può capire, senza bisogno di troppe spiegazioni.

Il divano sotto cellophane rispetta pienamente questa regola perchè tutti sappiamo di cosa si sta parlando.

Chi non ha avuto la madre con queste manie di preservazione, sicuramente ha avuto una zia, una nonna che non solo proteggeva il divano con un bel telo scricchiolante e poco invitante, ma riservava lo stesso trattamento alle sedie con la seduta in tessuto, se non quando, alla vana ricerca dell’arredamento immortale, chiudeva con doppia mandata il salotto buono.

Era una stanza misteriosa e affascinante per voi bambini piccoli, un po’ rifugio dei 40 ladroni, un po’ antro dello stregone, racchiudeva misteri e probabilmente preziosi inimmaginabili, per giustificare tanta segretezza e protezione. Perciò se la porta veniva appena appena scostata per andare a prendere i bicchierini del servito buono per offrire il nocino all’ospite (non abbastanza importante però da accedere alla sala buona) facevate capolino per rubare in una rapida occhiata quanti più ricordi possibili di quella stanza, da cui subito venivate cacciati.

Sarà poi stato mai ospite della zia personaggio tanto importante da aprire il salotto buono ?

Forse no, perchè la zia era triste, proprio come quella dello spot, e la tristezza non porta mai la gioia dell’amicizia.

Proteggere, nascondere, conservare è tristezza.

Condividere, elargire, offrire è gioia.

Se il divano avesse un anima, un pensiero, vorrebbe il suo padrone seduto a guardare la partita, sempre al solito posto. Vorrebbe i bambini saltarci sopra mentre giocano alla Wii, vorrebbe ascoltare le conversazioni degli ospiti, che ridono sorseggiando una bibita e mangiando salatini.

Un divano vissuto è felice e fa di tutto per fare felici i padroni di casa. Accetta anche le fusa di un gatto ed i pisolini del cane di casa.

Un divano costretto in un impermeabile perenne, al buio, senza voci a tenergli compagnia è infinitamente triste. E piano piano diffonde la sua tristezza, è un nucleo di delusioni che parte dal salotto e si allarga a tutta la casa, al letto freddo, al tavolo con la tovaglietta di carta, alla libreria con i volumi ben allineati e mai sfogliati.

E la casa triste alla fine contagia i suoi abitanti, che diventano tristi, grigi dentro, e nessuno più vuole la loro compagnia anche se, un giorno, sarebbero disposti ad aprire il loro bel salotto buono.


Pubblicità Divani&Divani: La tristezza del divano sotto protezione ultima modifica: 2014-01-05T16:21:01+01:00 da Salvatore-Admin

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