Basta la parola. Il meglio e il peggio della pubblicità
La pubblicità che vorrei
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Le pubblicità Red Bull ormai hanno trovato il loro modo di esprimersi in questi cartoni animati dal tratto semplice ma ricco di dettagli che riescono a rendere delle idee che non sarebbero realizzabili altrimenti .
Il messaggio trasmesso è sempre lo stesso da anni. “Red Bull ti mette le ali” senza altre spiegazioni riguardo il prodotto, tanto che se qualcuno non ricordasse o non avesse visto le prime puntate di questa serie pubblicitaria potrebbe non capire a cosa si riferisce.
Red Bull è (o sarebbe) una bevanda energizzante . I pubblicitari forse pensano che questo è talmente chiaro da concentrarsi solo sull’idea di chi far volare questa volta, senza preoccuparsi più del prodotto.
Questa ultima versione del cartone animato comunque è più simpatica che altre volte. Riesce in pochi secondi a raccontare una storia.
Un bambino vivace, sveglio, precoce, in gara quotidiana con una madre affaccendata, stanca, occupata e soprattutto ripetitiva, cosa che offre al ragazzino l’opportunità di spuntarla.
Le pubblicità Red Bull non si preoccupano mai di essere politicamente corrette, anche se non valicano mai il confine del buon gusto.
Trovo questa pubblicità orrenda. Il fatto di coinvolgere la figura di un bambino, quindi minorenne e farlo andare al “night club” a vedere spogliarelliste con aria sognante dice molto sulla confusione sessuale che spazza il nostro paese. Ai bambini deve essere concesso di fare ed essere bambini. I bambini non hanno le pulsioni sessuali degli adulti e cercare di inculcargliele è devastante per la loro serenità futura. Comunque il prodotto non è da bambini, anzi contiene sostanze eccitanti come caffeina ecc perciò decisamente una cosa da adulti. Ma in questo non voglio entrare in merito. A mio parere NON è tutto lecito pur di vendere un prodotto.