Basta la parola. Il meglio e il peggio della pubblicità
La pubblicità che vorrei
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Chi non ha mai sognato di essere l’anima della festa ?
Fare un’entrata trionfale, rigorosamente quando tutti gli altri sono già arrivati, quasi in attesa del tuo arrivo per far decollare il party.
Stupire tutti i presenti con il proprio charme e savoir faire, sollevare i padroni di casa dalla leggera paura che la festa non riesca ed anzi portarla ai livelli che nessuno si aspettava.
Essere l’assoluto protagonista del ricevimento, anche se a prima vista di personaggi degni di attirare l’attenzione già ce ne sono, ma che si riducono a comprimari desiderosi di avere la tua approvazione .
La festa Heineken è tutto questo, esageratamente amplificato, kitch, allegra, colorata, rumorosa, affollata, casinara, memorabile.
Ad una festa così basterebbe sognare solo di parteciparvi, anche senza essere il protagonista.
Lui arriva solitario, stranamente non accompagnato da una degna compagna, ma subito trova amici e altri speranzosi diventarlo .
E solo con il suo arrivo parte la musica, si intravede la birra, per il momento irraggiungibile perchè parte il giro di saluti ai personaggi più etnici, fuori dell’ordinario, improbabili e curiosi.
Alcune azioni sono inspiegabili, ma non c’è il tempo di soffermacisi perchè la scena passa veloce ad altro, ad un tiro da 3 punti a rischio dei cristalli, ad un ballo figurato per il possesso della bottiglia, ad un sensuale aiuto alla pulizia del viso di una bella ragazza senza ingelosire il suo compagno (eh si, è solo uno spot) ad un assolo di clarinetto.
Succede di tutto, con il protagonista che arriva, apre la folla, da spettacolo al centro ed infine lascia agli altri la scena.
L’unica cosa che non succede è che qualcuno beva quella birra.
La musica di sottofondo è The Asteroids Galaxy Tour – “The Golden Age” e contribuisce molto alla riuscita dello spot.
Mi piacciono molto questi spot caotici che stimolano la caccia al particolare. Lo stile mi ricorda lo spot di Tommy Hilfiger , ma questo della birra Heineken è veramente pieno zeppo, straripa, abbonda di figure retoriche e idee strampalate. Bello e da rivedere.
