Pubblicità Vodafone: Un Natale animale
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Di animali, teneri, simpatici, affettuosi, fedeli, coraggiosi, esotici o domestici, ne abbiamo conosciuti molti attraverso gli spot pubblicitari, sia reali, che disegnati, antropomorfi o meno.
Puntare su un animale come testimonial funziona quasi sempre. Siamo molto vulnerabili al richiamo della natura, sin da bambini coltiviamo il desiderio del cucciolo, e quasi sempre gli animali hanno un immagine positiva.
Funziona quasi sempre. Non funziona negli spot Vodafone, nonostante ci insistano da ben tre campagne pubblicitarie.
Basta fare un giro in rete per accertarsi che l’orso, il pinguino e la foca non piacciono e tantomeno piacciono gli spot di cui sono stati protagonisti.
Vodafone sembra non rendersene conto e continua imperterrita nella sua idea e per lo spot di Natale, lo spot degli spot, quello che deve far culminare il marketing dell’anno passato e lanciare il nuovo, ha riunito i suoi tre animali in uno spot stucchevole anche per i canoni natalizi del vogliamoci bene.
I tre, non voglio neanche ricordarne i nomi, sono antipatici, c’è poco da fare. Perchè ? Difficile da dire, ci sono diverse ragioni.
Intanto non piace il loro rapporto con gli umani, la loro interazione.
Poi sono supponenti, boriosi, presuntuosi.
Gli animali che amiamo negli spot (e nei fumetti e nei cartoni animati) sono animali che se anche antropomorfi rimangono animali con le loro peculiarità. Il loro modo d’essere diventa una capacità o un pregio del loro lato umano, le loro imperfezioni perdonate in quanto animali.
Se uso un animale in uno spot è perchè voglio utilizzare la sua immagine, il luogo comune con cui è conosciuto, per i fini commerciali, valorizzandoli.
Il luogo comune legato all’orso è che – è cattivo – è goloso di miele o di salmone secondo la razza – è forte e robusto . Nessuna di queste caratteristiche lo rende adatto ad uno spot commerciale per una compagnia telefonica, allora perchè usarlo come testimonial. Certo volendo un bravo autore riesce ad inserirlo in ogni situazione, ma qui mi sembra che la costruzione del personaggio sia carente e non abbia trovato il giusto punto di vista.
Il pinguino è goffo ma simpatico, vive in gruppo di centinaia di esemplari. Perchè piazzarlo solitario su un palco a cantare quanto è bravo ?
La foca … la foca a parte qualche numero da circo, non è un animale che riempe la fantasia dei bambini, da adulti è addirittura insignificante. Renderla anche antipatica con la voce della Littizzetto che fà l’antipatica (non è, lo fà) è da harakiri.
Se presi ad un ad uno non sono presentabili, prenderli tutti e tre e metterli insieme in usa stanza non può che rafforzare il cattivo gusto.
Se poi tralasciamo la simpatia di questi testimonial e guardiamo lo spot nel suo insieme, cosa ha voluto trasmetterci Vodafone ? C’è una storia, una morale, una situazione in evidenza, un racconto che continua ? Cosa cosa cosa racconta questo video ?
E ci si mette anche Elio, con una colonna sonora inascoltabile. Peccato per Elio.
Finalmente qualcuno che alza la voce contro quell’obbrobrio indigeribile e inguardabile che sono gli spot di vodafone con gli animali. Prendere le voci dei “simpaticoni” nazionali per farli doppiare è stato a dire poco un orrendo colpo basso. I sette nani nei giardinetti e i cagnolini che dondolano la testa nel lunotto delle macchine dei nostri nonni sono dei classici del buon gusto in confronto a questi spot. Elio poi ha veramente toccato livelli da brivido, e non è una bella esperienza.