Basta la parola. Il meglio e il peggio della pubblicità
La pubblicità che vorrei
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Forse in un settore, forse in due, ma per la maggior parte degli acquisti non siamo dei compratori esperti.
Quando andiamo a comprare qualcosa il 90% delle volte la nostra scelta è basata, in preciso ordine:
Se al mercato prendiamo in mano un paio di scarpe le rigiriamo e sentiamo la tomaia con le dita in realtà stiamo valutando solo il prezzo e l’aspetto, cercando di capire se costa il giusto. A meno che non siamo calzolai e sappiamo qualcosa di più su cuoio, pelli e cuciture.
Se siamo in un negozio di abbigliamento a scegliere un paio di pantaloni, spesso siamo entrati dopo aver dato un’occhiata all’insegna ed abbiamo riconosciuto un negozio che vende determinate marche.
Se entriamo in un negozio di elettronica sappiamo che tra l’impianto stereo base ed il top c’è qualche migliaia di euro di differenza, giustificati da diversa qualità e funzioni. Scegliamo solo in base al prezzo che possiamo permetterci.
In questo spot Volkswagen, il ragazzo alla guida ha scelto la marca, perchè porta con sé una serie di considerazioni accettate a prescindere. La casa tedesca offre auto robuste e di qualità, che non si svalutano molto nel tempo.
Probabilmente ha scelto anche in base all’aspetto, tre o cinque porte, grigio metallizzato o rosso fiammante.
Ma prima di tutto ha scelto in base al prezzo, puntando su una Golf e non su una Volkswagen Phaeton.
Il concessionario l’avrà confuso con tutti i dettagli che adesso stà snocciolando il suo amico (peraltro senza macchina), ma il cliente aveva già deciso la marca, perchè è andato in un concessionario Volkswagen, aveva già deciso il modello, al massimo un paio, perchè ha già fatto i suoi conti . Tutto quello che dovrebbe fare il concessionario è illustrargli i colori, perchè ormai resta da decidere l’aspetto.
Se poi l’auto ha una serie di accorgimenti tecnici ed elettronici, tanto meglio.
