Pubblicità Bud: Lo spot da cani preferito nel SuperBowl 2011
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Questo spot non lo vedremo sui nostri schermi, e non è che ci siamo persi molto .
Comunque se si parla di pubblicità si deve parlare del SuperBowl americano.
Il SuperBowl da un po’ di anni non è solo il più seguito evento sportivo USA, ma è anche il contenitore per gli spot pubblicitari più costosi del mondo.
Visto che è tanto seguito è logico che sia tanto appetito dai pubblicitari, e nel tempo si è creata una vera e propria gara per fare lo spot più incredibile, più originale, più coinvolgente possibile.
L’evento degli spot pubblicitari è atteso quanto quello sportivo ed anche in questo ci sono dei vincitori, divisi per categoria (auto, alimentari, finanziari, ecc .ecc.) ed anche un vincitore assoluto.
Il vincitore è virtualmente decretato secondo il gradimento del pubblico e quest’annno c’è stata una sorta di pari merito tra spot con protagonisti dei cani fuori dell’ordinario.
Quello che vediamo della birra Bud Light comunque alla lunga sembra essere il preferito.
Anche senza comprendere a pieno il discorso iniziale in inglese si capisce che i cani siano un problema per il ragazzo che se ne sta andando via, mentre per l’altro sono dei veri coinquilini.
E in una sorta di regola non scritta degli americani giovani coinquilini maschi è uguale a festa scatenata e superaffollata. L’abbiamo visto in decine di filmetti USA.
Quindi i cani vengono si portati al livello umano, ma sembra più nei doveri di casa che nei diritti di un buon amico convivente.
Sono strani questi americani. Siamo sicuri che non sia un già visto ? Non ricordo in quale spot ma mi sembra di si .
La scena finale è una riproduzione del celebre dipinto ‘cani che giocano a poker’ che è forse l’immagine artistica più pariodata della storia.
Il ragazzo dietro che brontola e costretto a pulire non mi sembra poi questa gran battuta di spirito.
Insomma se si deve aspettare il SuperBowl per seguire spot di questo livello, considerando che questo è considerato dei migliori, c’è veramente poco da imparare da questi americani.