Basta la parola. Il meglio e il peggio della pubblicità
La pubblicità che vorrei
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La prima volta che ho visto lo spot di sfuggita ho pensato: “già visto” .
Mi ricordavo lo spot della Nissan Micra in cui una ragazza indaffaratissima riusciva a svolgere tutti i suoi impegni, professionali o ricreativi, grazie alla versatilità della micra, che si sdoppiava, si divideva ed aveva il dono dell’ubiquità.
Ma se l’occhio aveva colto di sfuggita la Mini che si sdoppia, si divide e si trova ovunque nello stesso momento, l’orecchio sentiva stridii di frenate, rombi di motore, sgommate e brusche accellerate .
C’era qualcosa di diverso, ed al secondo passaggio ho prestato più attenzione .
Già vista l’idea, si, ma la realizzazione ed il messaggio totalmente diversi.
In un misto di computergrafica e buoni stuntmen il fimato offre manovre azzardate e spettacolari.
La musica gioiosa e scherzosa accompagna testacoda disinvolti ed incroci da rodeo o spettacoli circensi.
La mandria di Mini prende possesso della città, della campagna, dei boschi e dei posti più esclusivi come i campi da golf.
Gli occupanti dell’auto sono tranquilli, spensierati e divertiti da tante evoluzioni .
E la scorreria, forse un po’ teppista, nei luoghi reali si trasferisce nelle favole, con un salto nel vuoto e le ombre sui tetti che mi richiamano immagini cinematografiche dimenticate, forse da l’isola che non c’è, forse da E.T. forse da Hanry potter …. non ricordo.
Lo spot è bello, o perlomeno a me è piaciuto (se non si fosse capito).
Il messaggio che rimane è che la mini è un’auto sportiva, aggressiva, divertente da guidare, ma comunque sicura ed affidabile. Ed è un auto per giovani, forse, o per incoscienti.
Non è l’auto per me, ma lo spot lo guardo e lo riguardo.
