Basta la parola. Il meglio e il peggio della pubblicità
La pubblicità che vorrei
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Antonio Banderas, George Clooney, Kevin Costner .
Questi sono i nomi che circolano parlando dei divi americani che attualmente partecipano a degli spot pubblicitari sulle tv italiane.
Certo sono nomi famosi, e volti ancor più conosciuti .
Ma come legano il loro volto ed il loro nome al prodotto che pubblicizzano ?
Forse che Banderas ha l’intelligenza di una gallina, Clooney ha seri problemi di dipendenza dalla caffeina e Costner trascorre le sue domeniche pescando tonni dalla pinna gialla ?
No. La loro presenza negli spot è autocelebrativa. “Hai visto Banderas ?” e non “hai visto la pubblicità del mulino bianco ?” .
Sono stati ingaggiati per gli spot perchè sono considerati ricchi, belli, famosi. Non sono rappresentativi del prodotto pubblicizzato.
Costner forse avrebbe potuto fare la pubblicità del tonno se si fosse vestito come il suo personaggio mutante in WaterWorld e fosse andato direttamente a pesca nell’oceano.
Nomi e volti, nient’altro .
Un’altro divo americano in questi giorni sugli schermi italiani è Owen Wilson . Se chiedi a 10 persone a caso di dirti a bruciapelo chi è Owen Wilson probabilmente non sapranno risponderti e non sapranno associare il nome al volto. Peccato, andate a vedervi un po’ di bel cinema ! Continua a leggere …